Mostra al palazzo Dolmabahce, Istanbul (1999)

Opere dalla mostra personale al palazzo Dolmabahce - Istanbul.

Il palazzo Dolmabahçe è il primo palazzo di stile europeo costruito a Istanbul, costruito dal SultanoAbdul Mejid I tra il 1843 e il 1856. È situato nella parte europea della città, affacciato al Bosforo di fronte a Üsküdar.

Dal 1984 è un museo che ripercorre la storia dell'Impero ottomano e della nuova repubblica.

Il salone cerimoniale Muayede, situato tra gli appartamenti di Stato e l'harem, è un'area di 2000 m² con 56 colonne e una cupola alta 36 metri. Qui l'influenza rococò è maggiore, trattandosi del luogo più ufficiale e internazionale.

 

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Timur incedayi non è solo un grande pittore (e scultore), ma apartiene al genere di quelle personalità che trovano il modo di legare due mondi. Alludo allo spagnolo Picasso che vivendo in francia ha diffuso il suo prorompente linguaggio in tutta l'europa e oltre. Guardando più indietro ricorderò che il maggiore pittore del '600 francese, Nicolas Poussin, ha trascorso tutta la vita a Roma, di cui amava la cultura antica che, di conseguenza, rifletteva sul classicismo europeo  Nonchè El Greco, un ittore cretese del '500 destinato, tra Venezia, Roma e Toledo, a rivoluzionare la pittura tra italia e spagna.

Timur è un pittore che scopre la sua grandezza come Poussin nella nostalgia della sua terra, vista con la emoria di chi vive a Roma. Egli (e la sua arte) sono il moderno punto di congiunzione tra Roma, classica ebarocca, e la seconda Roma (che gli ha dato i natali) Costantinopoli, Bisanzio, Istanbul, come la si voglia chiamare, che, comunque, rivive negli azzurri, nella porpora e nell'oro dei sogni che egli sa magicamente esprimere nelle grandi superfici dei suoi dipinti.
Il suo è, quindi, la metamorfosi di un sogno in realtà e narrazione che fluisce perfettamente tra le tradizioni visive dell'europa più intima, quale ancora vive nela storia e nella bellezza.
E' la bellezza, infatti, l'altro filo che unisce Timur ai nostri tempi: belle le sue moschee sul bosforo, belle le sue donne dell'harem, belli i suoi fiori e frammenti d'antica ceramica con inserti calligrafici ottomani, ma, sopratutto, belle le sue modelle che, veri fiori d'oriente, hanno fatto da seducente cornice alla sua mostra di settanta quadri e dieci sculture di marmo inauguratasi il 6 dicembre u.s. presso  in palazzo storico reale Dolmabahce.
Come storico dell'arte e amico ho desiderato essergli vicino i questa circostanza e, essendo per la prima volta a Istanbul, non ho potuto non ammirare l'efficacia di tutta l'organizzazione, dal testo monografico sull'artista (completo di vari contributi critici internazionali), alla cura cromatica e materiale dell'allestimento (all'interno di uno spazio suggestivo come un arsenale marino), dall'eccellente catering allo spettacolo di Athena che appare, tra fumi, balenanti luci color zaffiro e musiche d'atmosfera, in sella a una rombante Harley Davidson decorata da Timur. 
Finzione e realtà si sono reciprocamente scambiate di ruolo!
Un momento indimenticabile d'arte totale, tra i "carmina burana" e "le mille e una notte".
 
Maurizio Marini